Natale è passato.
Io vorrei lo stesso fare gli auguri a tutti, in ritardo come al solito.
Ma soprattutto vorrei fare gli auguri a tutti gli eroi silenziosi, che ce ne sono tanti.
A chi non fa le cose per interesse.
A chi sa ascoltare.
A chi crede in qualcosa e non ha paura di dirlo.
A chi sa osservare e trova il bello di ogni cosa.
A chi non si fa bello, ma bello lo è dentro.
A chi ti chiede "come va?" e lo vuole davvero sapere.
A chi mette tutto se stesso in quello che fa.
A chi ha una speranza e la vuole condividere.
A chi scopre cose nuove e le vuol subito raccontare.
A chi ci mette sempre una spalla, per reggere un peso o per piangerci sopra.
A chi cerca una spalla e non la trova.
A chi non ce la fa più.
A chi s'è perso, ma non sapeva dove stava andando.
A chi è solo sulla sua strada.
A chi crede che l'amicizia non sia solo divertimento comune.
A chi crede che l'amore non sia qualcosa di eccezionale, ma l'essenza stessa di ogni cosa.
A chi ha una scala di valori e in cima non ha se stesso.
A chi ha mille paure, ma le vuole affrontare.
A chi ha un solo desiderio e lotta per conquistarlo.
A chi cerca una via d'uscita.
A chi l'uscita l'ha raggiunta, ma s'è trovato dove non credeva d'arrivare.
E a chi è ansioso stressato stanco e arrabbiato, ma non per questo vuol mollare.
Buon Natale!
26 dic 2007
17 dic 2007
di Baratri e Frattali
A volte.
Dico... spero non vi sia capitato... ma a volte...
Si è come in un baratro.
Cioè... come lo si immagina un baratro?
Buio.
Profondo.
Grande o piccolo non importa.
Lo si può immaginare come un pozzo con le pareti lisce su cui è impossibile arrampicarsi.
Beh, io lo immagino diverso: un baratro non buio, né profondo. Ma è senza pareti. O meglio: le ha frattali.
Avete mai visto un frattale?
Un frattale è un costrutto matematico. Una forma-nonforma generata da una formula che ha la sua più famosa caratteristica nel ripetersi all'infinito: puoi avvicinarti o allontanarti quanto vuoi, ma il frattale sta li ed invariabilmente ti si ripresenta davanti. Infinitamente dettagliato e infinitamente indefinito.
Perché, a pensarci bene, un frattale non ha un bordo. Non è neppure propriamente bidimensionale, anzi, ma un po’ di meno.
Ebbene. Per me un baratro è così: senti che un confine dovrebbe esserci. Di qui così. Di la cosà. Di qui nero e di la bianco.
E invece no.
Tu cerchi di oltrepassare il confine, ma questo è infinito. Eppure così vicino. Eppure così impossibile.
Non è un bel posto. No.
Solo che a volte ci si capita. E’ uscirne è, sempre, un brutto affare.
Dico... spero non vi sia capitato... ma a volte...
Si è come in un baratro.
Cioè... come lo si immagina un baratro?
Buio.
Profondo.
Grande o piccolo non importa.
Lo si può immaginare come un pozzo con le pareti lisce su cui è impossibile arrampicarsi.
Beh, io lo immagino diverso: un baratro non buio, né profondo. Ma è senza pareti. O meglio: le ha frattali.
Avete mai visto un frattale?
Un frattale è un costrutto matematico. Una forma-nonforma generata da una formula che ha la sua più famosa caratteristica nel ripetersi all'infinito: puoi avvicinarti o allontanarti quanto vuoi, ma il frattale sta li ed invariabilmente ti si ripresenta davanti. Infinitamente dettagliato e infinitamente indefinito.
Perché, a pensarci bene, un frattale non ha un bordo. Non è neppure propriamente bidimensionale, anzi, ma un po’ di meno.
Ebbene. Per me un baratro è così: senti che un confine dovrebbe esserci. Di qui così. Di la cosà. Di qui nero e di la bianco.
E invece no.
Tu cerchi di oltrepassare il confine, ma questo è infinito. Eppure così vicino. Eppure così impossibile.
Non è un bel posto. No.
Solo che a volte ci si capita. E’ uscirne è, sempre, un brutto affare.
12 dic 2007
Io non sto con gli ippopotami
Sciopero dei camionisti.
Il fatto è che mi sentirei solidale con la categoria,
e se quando loro si fermano a noi comuni automobilisti manca la benzina, il latte fresco e i giornali, penso che sia proprio il modo in cui i camionisti devono far sentire quanto sia importante il loro lavoro e quanto questo vada valutato.
Quello che però non approvo, per i camionisti come per chiunque altro, sono i blocchi.
Non è civile impedire a chi sta usando l'autostrada di uscire o entrare da quello che per lui è un servizio, che oltretutto paga.
E aggiungo: non è civile picchettare (e questo l'ho sempre pensato), per impedire a chi la pensa diversamente di non scioperare.
Ci proclamiamo civili, ma ci mancano ancora dei concetti base di libertà e democrazia.
Facciamo i moderni, ma vince ancora chi urla più forte.
Io provo a dirlo: non sto con gli ippopotami. Neppure con quelli con le ruote.
Grau grau grau.
Il fatto è che mi sentirei solidale con la categoria,
e se quando loro si fermano a noi comuni automobilisti manca la benzina, il latte fresco e i giornali, penso che sia proprio il modo in cui i camionisti devono far sentire quanto sia importante il loro lavoro e quanto questo vada valutato.
Quello che però non approvo, per i camionisti come per chiunque altro, sono i blocchi.
Non è civile impedire a chi sta usando l'autostrada di uscire o entrare da quello che per lui è un servizio, che oltretutto paga.
E aggiungo: non è civile picchettare (e questo l'ho sempre pensato), per impedire a chi la pensa diversamente di non scioperare.
Ci proclamiamo civili, ma ci mancano ancora dei concetti base di libertà e democrazia.
Facciamo i moderni, ma vince ancora chi urla più forte.
Io provo a dirlo: non sto con gli ippopotami. Neppure con quelli con le ruote.
Grau grau grau.
11 dic 2007
Dalai Lama
Il Dalai Lama è in Italia.
La Moratti lo incontra in privato, Prodi fugge da Roma per togliersi dall'imbarazzo.
E questo dopo che Bush e la Merkel lo hanno accolto mostrando di fregarsene della Cina, quando la causa è giusta.
A noi resta l'imbarazzo e la vergogna di non sapere neppure che paese è questo qui sotto:
La Moratti lo incontra in privato, Prodi fugge da Roma per togliersi dall'imbarazzo.
E questo dopo che Bush e la Merkel lo hanno accolto mostrando di fregarsene della Cina, quando la causa è giusta.
A noi resta l'imbarazzo e la vergogna di non sapere neppure che paese è questo qui sotto:
7 dic 2007
3 dic 2007
Le Macchine da Gioco
Mi chiedevo da un po' come fare a dare una valutazione oggettiva dell'andamento delle console da gioco di nuova generazione (Xbox360 - Playstation3 - Wii).
Lo dico subito, non ci sono riuscito.
Però una idea ce la si può fare, per quel che riguarda il mercato americano, con questi dati:
http://forum.pcvsconsole.com/viewthread.php?tid=11067
Mi sono permesso di farci un grafico con excel (vendite totali al mese N dall'uscita, in migliaia), ché una occhiata a un disegno a volte rende meglio di una anonima tabella:
Certo bisogna considerare che si tratta del mercato USA e non di quello mondiale (nel quale mi par di capire che la PS3 vada un po' meglio).
Incredibile, comunque, l'ascesa del Nintendo Wii, complice un target di giocatori meno esigenti esteticamente e un prezzo inferiore rispetto alle due concorrenti.
Lo dico subito, non ci sono riuscito.
Però una idea ce la si può fare, per quel che riguarda il mercato americano, con questi dati:
http://forum.pcvsconsole.com/viewthread.php?tid=11067
Mi sono permesso di farci un grafico con excel (vendite totali al mese N dall'uscita, in migliaia), ché una occhiata a un disegno a volte rende meglio di una anonima tabella:
Certo bisogna considerare che si tratta del mercato USA e non di quello mondiale (nel quale mi par di capire che la PS3 vada un po' meglio).
Incredibile, comunque, l'ascesa del Nintendo Wii, complice un target di giocatori meno esigenti esteticamente e un prezzo inferiore rispetto alle due concorrenti.
Il parco dell'imperatore
del Giappone è un'oasi di pace al centro di Tokyo.
Si aggirano giardinieri come li potresti immaginare e ordinati bambini in visita.
Capita che il caldo richiami gli uni e gli altri nei pressi di una fontanella e a noi visitatori sfugga una foto, come a prendere a prestito un angolo di parco e un piccolissimo frammento di tempo...
Si aggirano giardinieri come li potresti immaginare e ordinati bambini in visita.
Capita che il caldo richiami gli uni e gli altri nei pressi di una fontanella e a noi visitatori sfugga una foto, come a prendere a prestito un angolo di parco e un piccolissimo frammento di tempo...
Dell'Amore e di altre amenità...
...non ci si capisce più nulla.
Listening: "Black Sabbath - Who are you?"
Listening: "Black Sabbath - Who are you?"
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