Nei giorni scorsi sono rimasto bloccato in casa per una fastidiosa influenza.
Così ho sconnesso il cervello e acceso la televisione.
Mi hanno colpito tante cose, ma di una vorrei parlare qui: la campagna pubblicitaria del ministero del lavoro "I giovani non devono più aspettare".
Vengono mostrate 3 sedie contro un muro e tre "giovani" che arrivano e le occupano, mettendosi in attesa. E poi cominciano a leggere, ascoltare musica, giocare a carte; finché, accompagnati dalla soave voce che ci dice che ci sono nuove misure per i giovani che non devono più aspettare, spariscono uno per uno, teletrasportati nel loro fantastico e nuovo lavoro.
Il punto è che trovo un errore di fondo in tutta la questione:
perchè i giovani dovrebbero aspettare il lavoro?
Ovvero: perchè il messaggio passa come sottinteso che il lavoro lo si aspetta?
Il lavoro lo si dovrebbe cercare, inventare, costruire.
Invece, no. Per il nostro ministero, i giovani si aspettano il lavoro. Giocando a carte.
Pare solo a me una enorme bestialità?
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1 commento:
Concordo, è una pubblicità del cavolo. attento però che non si può sperare che tutti siano in grado di inventarsi un lavoro, ma di alzare il culo e cercarlo si.
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